Sta per concludersi al Museo Novecento la mostra DA MODIGLIANI A MORANDI con i capolavori appartenuti ad Alberto Della Ragione

Paolo Orsini • 8 settembre 2024

Una mostra per celebrare i primi dieci anni di vita del Museo Novecento di Firenze attraverso un viaggio inedito nei capolavori del secolo scorso, a partire dall'atteso autoritratto di Modigliani fino a opere iconiche di Morandi, Carrà e Guttuso, e molti altri.

Il capolavoro del pittore livornese, proviene dalle raccolte del MAC USP - Museu de Arte Contemporânea di San Paolo in Brasile, arriva al Museo Novecento dopo la sua uscita dalla raccolta di Alberto Della Ragione circa ottanta anni fa. Il dipinto, acquistato dall’ingegnere nel 1938, fu molto probabilmente rivenduto intorno al 1944: una decisione molto sofferta. Nell’agosto di quello stesso anno confidava all’amico Birolli le motivazioni che lo avevano indotto a compiere il doloroso passo: “Circa la cessione del Modigliani – scriveva Della Ragione – sono sicuro anch'io che mi pentirò, ma è proprio questa certezza che nobilita il sacrifizio fatto non per me ma per coloro i quali hanno diritto di poter contare su di me checché avvenga.”

Assieme al mitico autoritratto di Modì, saranno esposte la “Natura morta metafisica” di Morandi, la Camera Incantata di Carrà e la grande Crocifissione di Guttuso, tutti prestiti di inestimabile valore storico artistico giunti dai grandi musei italiani e stranieri.

La mostra Ritorni. Da Modigliani a Morandi, situata negli spazi adiacenti alla Collezione Permanente del museo, permette di sondare in maniera dettagliata le traiettorie del gusto che hanno ispirato, negli anni, le scelte di Alberto Della Ragione, protagonista di una stagione straordinaria della storia dell’arte e del collezionismo nel nostro Paese. L'occasione per ammirare alcune opere di luminosa e misteriosa bellezza.

L'esposizione presenta diciannove capolavori di arte italiana del primo Novecento. La cosa unica della mostra è che riunisce opere che nel tempo Alberto Della Ragione aveva ceduto, poi acquisite, per vie diverse, da alcuni dei principali musei d'Italia e del mondo dove, ancora oggi, si trovano conservate.

L'obiettivo è stato raggiunto grazie alla preziosa collaborazione e cura di Chiara Toti ed Eva Francioli, che hanno tessuto i rapporti con i tanti prestatori, tutti coinvolti e convinti a sostenere un progetto di importante valorizzazione dell'attività di collezionista di Alberto della Ragione.

L'ampiezza dei ritorni testimonia il grado altissimo di credibilità e di autorevolezza raggiunta dal museo Novecento di Firenze. Oltre alla forte emozione per la presenza di queste opere, c'è la possibilità di approfondire la conoscenza di un percorso estremamente significativo della cultura del ventesimo secolo, che ha visto coinvolti in stretto sodalizio gli artisti e il loro mecenate.

Oltre alla già citate opere di Modigliani, Morandi, Carrà e Guttuso, da segnalare una Natura morta con ventaglio di Soffici, che rimanda alla libertà espressiva e formale tipica delle avanguardie del primo Novecento. 

L’ingegner Alberto Della Ragione fu un collezionista raffinato, tra i primi a dedicarsi negli anni Trenta del XX secolo all'acquisto di opere di arte moderna, contribuendo così al rinnovamento del gusto degli italiani, ancora fermo alla pittura dell'Ottocento. In pieno conflitto mondiale, all'inizio degli anni Quaranta, si rivolse invece alle nuove leve e divenne confidente e munifico finanziatore di Guttuso, Birolli, Santomaso, Vedova, sostenendo il dibattito artistico che diverrà cruciale nel dopoguerra.

È del 1970 la donazione al Comune di Firenze della Collezione Della Ragione. Il Museo Novecento, per festeggiare i suoi primi dieci anni, affiancherà la negli ambienti attigui a quelli che abitualmente ospitano le opere della Collezione Permanente acquisita nel 2014, capolavori non visibili sul territorio italiano. 

Per mezzo della vendita dell’autoritratto di Modigliani, Alberto Della Ragione cercò infatti di recuperare le risorse necessarie per sostenere artisti più giovani e sperimentali. La presentazione del celebre dipinto consentirà quindi non solo di ricostruire la fortuna critica dell'opera, e di evocare la vita e la carriera di Modì, ma anche di interrogarsi sull'appassionata compartecipazione del collezionista e mecenate alle vicende personali e professionali dei pittori e scultori a lui vicini. 

Ne restano, a testimonianza, le opere donate a Firenze da Alberto Della Ragione per la costituzione di un Museo Internazionale di Arte Contemporanea che risarcisse simbolicamente i danni subiti dal patrimonio storico-artistico della città durate l'alluvione del 1966: un nucleo straordinario che comprende duecento quarantuno opere, "frutto di una vita di intensa passione", che fu donato "quale attestazione di affetto per Firenze".

Tra tutti merita citare, per il suo ruolo di primaria importanza, Renato Guttuso, autore della celebre Crocifissione oggi conservata alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma e giunto in prestito grazie alla speciale collaborazione con il museo. La Crocifissione fu acquistata da Alberto Della Ragione e da questi restituita, intorno al 1959, allo stesso artista, che del collezionista ricordava: "Seppe darci ciò di cui avevamo bisogno: la fiducia e l'amicizia, viveva con noi della stessa passione, si bruciava della stessa fiamma".

Animato da un'intensa passione per il bello e le nuove sperimentazioni figurative, Alberto Della Ragione rimane ancora oggi un esempio indiscusso di mecenatismo coraggioso e di raffinato collezionismo.

I suoi gusti, originariamente orientati verso la pittura italiana del secondo Ottocento, subirono un radicale cambiamento in seguito all'incontro sconvolgente con l'arte contemporanea, suggellato dalla visita alla Quadriennale di Roma del 1931.

Alberto Della Ragione decise così di collezionare opere novecentesche, rispondendo all'istanza etica "di non passare ad occhi chiusi tra l'arte del proprio tempo, ma di dare all'opera dell'artista vivente il legittimo conforto di una tempestiva comprensione".

Inizialmente orientato verso i nomi già noti dell'arte italiana, in seguito si indirizzò decisamente verso artisti più giovani, spesso rifiutati dai galleristi perché ritenuti troppo sperimentali, oppure trascurati dalla critica ufficiale per ragioni politiche. Alcuni di questi artisti sarebbero rimasti, come presenze costanti, all'interno della collezione.

Alle opere dei maestri riuniti intorno alla rivista Valori Plastici dei primi del Novecento, si affiancarono le creazioni del gruppo Corrente e della Scuola Romana, che generarono un radicale cambio di rotta nella collezione. Prese così progressivamente corpo una collezione d'eccezione, ampiamente rappresentativa dell'evoluzione dell'arte italiana fra le due guerre, che si alimentò delle frequentazioni dell'ambiente milanese e genovese.

Grazie alla mostra Ritorni. Da Modigliani a Morandi, è possibile sondare in maniera più dettagliata le traiettorie del gusto che hanno ispirato, negli anni, le scelte di Alberto Della Ragione, protagonista di una stagione straordinaria della storia dell'arte e del collezionismo nel nostro Paese. L'occasione per ammirare alcune opere di luminosa e misteriosa bellezza, frutto del genio italiano.

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