Ho letto questo libro di Francesca durante l’estate, sotto l’ombrellone, classico giallo da momenti liberi e spensierati e devo dire che mi sono proprio divertito. Spari dall’aldilà ha due grandi pregi (ne ha molti, in verità, ma ne ho apprezzati due in particolare): il primo è la trama, avvincente, piena di colpi di scena, composta per mezzo di una sarabanda di personaggi strani, buffi, alternativi, insomma del tutto fuori dal comune, trama che ti tiene incollato alla pagina per tutto il tempo che leggi il libro, lo dimostra il fatto che sono riuscito a isolarmi e non sentire grida di bimbi, radio accese, urli di maleducati, cani che abbaiano, venditori che strillano, elicotteri che sorvolano le nostre affollate spiagge; l’altro pregio è l’ironia, meglio la comicità, che pervade tutte le pagine creando l’atmosfera giusta per passare dei momenti di raffinato divertimento.
Francesca Tofanari, oltre a scrivere bene, nel senso che il suo stile è chiaro, semplice, scorrevole e spumeggiante (del resto è una brava giornalista e quindi sostenere che scrive bene è dire una banalità), è anche una fine osservatrice della realtà che ci circonda e dei personaggi che la popolano (altra qualità che le viene dal giornalismo). La trama e l’intreccio del romanzo sono ben fatti e questo è il risultato della sua passione per i gialli. Fin da ragazzina ha letto classici gialli di tipo tradizionale, molta Agatha Christie, tanto James Ellroy e queste influenze l’hanno formata. Adesso riesce a scrivere trame gialle con molta dimestichezza, lo dimostra il fatto che in poco tempo ha scritto due romanzi (il precedente, In punta di sangue è prodotto editoriale altrettanto valido) ed è in procinto di dare alle stampe il terzo. L’altra qualità, a cui ho accennato prima, è l’ironia. Questa le viene non soltanto dalle letture, Pelham Grenville Wodehouse su tutti, ma anche dalla personalità spumeggiante, dal carattere gioioso, dall’approccio alla vita con serenità e divertimento. Forse, ma questa è una mia personale impressione, anche dal fatto di vivere in Oltrarno a Firenze e San Frediano è un rione popolare dove ancora si sente nell’aria echeggiare lo sberleffo, la battuta sarcastica, la presa di giro, come modo di vita, sano e genuino. Adesso questo spirito sociale si sta un po’ disperdendo soprattutto perché, dopo che la guida Loney Planet nell’edizione del 2017 ha dichiarato San Frediano il quartiere più cool del mondo, la zona è stata preda di speculatori immobiliari che hanno trasformato le botteghe artigiane, del resto abbandonate, in miniappartamenti da affittare con la formula del B&B. Francesca conosce molto bene San Frediano prima che Loney Planet scrivesse del suo “fascino hipster” , dove i “locali si affollano per provare le posizioni sognate dagli alchimisti di culto”, frasi che i veri abitanti di San Frediano non capiscono e, se le capissero, sarebbe interessante ascoltare gli irriverenti commenti.
Francesca, dicevo, conosce bene San Frediano perché lo vive, al punto da scriverci un libro (non c’è da meravigliarsi, è giornalista scrittrice), insieme a Matteo Poggi e Loriano Stagi, Sassaiole e Capirotti – San Frediano prima del cool, che è stato un piccolo successo editoriale, che, oltre a dare tanta soddisfazione a Francesca, l’ha anche convinta a continuare nel percorso della scrittura, per niente avaro per lei di successi e di gratificazioni.
Scrivere la trama di un giallo come Spari dall’aldilà è praticamente impossibile, non soltanto per il fatto che la trama di un giallo meno si racconta e meglio è, ma soprattutto perché è un flusso continuo e inarrestabile di avvenimenti, entrate e uscite in scena di personaggi, storie e sottostorie, anticipazioni e rivelazioni, insomma un tourbillon, come si dice in San Frediano, di emozioni, di suspense e di divertimento.
La posta del cuore di Olivia
Carissima Olivia, le mie nozze sono fissate tra due settimane, ma comincio a nutrire qualche dubbio, sono sicura del mio amore per lui, ma non di essere ricambiata. Qualche sera fa mi ha detto che avrebbe fatto tardi al lavoro, però una mia amica dice di averlo visto in un locale del centro mentre parlava con una donna bionda, molto appariscente. Poi, ieri notte mentre dormiva, ho guardato il suo cellulare. C'era un messaggio di una persona registrata come commercialista che diceva: “è stato bellissimo, dobbiamo assolutamente rivederci”. Non so se devo parlargliene, se il messaggio è davvero del commercialista, immaginati la brutta figura. Mia madre dice che la mia amica potrebbe avermi detto quella cosa solo per invidia, però non so proprio come comportarmi. Lui è stato il mio primo amore e sembrava d'accordo col fatto di aspettare la prima notte di nozze, ho anche comprato un completino di biancheria intima per l'occasione bianco, di pizzo, però ho paura che lui preferisca tutt'altro genere. Mi chiedo se debba comprare qualcosa di più sexy, ma non sono abituata a queste cose. Mi puoi consigliare dove potrei acquistarlo e quale colore può essere più adatto? Meglio rosso o nero?
Anonima Farfallina.
Carissima Anonima Farfallina,
almeno che la dichiarazione dei redditi di tuo marito non sia uno schianto, ti consiglierei di comprare una guepiere nera da mostrare a qualcun altro.
Se proprio non potete fare a meno di sapere di cosa parla il giallo, vi dico soltanto che inizia con una lite condominiale, dopo di che viene rinvenuto il cadavere di un’anziana signora morta per un colpo di pistola alla tempia. Quello che dapprima sembra un suicidio, si rivela invece una morte misteriosa di cui è sospettato un sedicente mago, che viaggia in Ferrari e che è avvezzo a raggirare ingenue pensionate.
L'ispettrice Galli fece accomodare Alberto della Seggiola nel suo ufficio. Subito si affacciò Bottone. «La sua amica è sistemata ed è in buona compagnia» annunciò. Aveva sul volto un ghignetto satanico. «Ora possiamo pensare alla complice o è già fuggita verso un paese dove non esiste l'estradizione?» «L'ho mandata a casa, ci penserò io a interrogarla nel pomeriggio. Direi che per oggi lei ha già fatto abbastanza e ora mi lasci parlare con questo signore». Si guardò bene da dirgli chi fosse per non averlo tra i piedi durante l'interrogatorio. Quello era un affare delicato, quindi non da Bottone.
L’incarico dell’indagine viene assegnato all’ispettore Maria Allegri Galli, al viceispettore Michele Bottone, che però potrà far ben poco a causa dell’allergia ai gatti che hanno invaso la questura di Fucecchio e al commissario Bassotti, il quale, più che indagare, si prodiga in un costante quanto inutile tentativo di seduzione della collega ispettrice. L’ispettrice Galli allora si fa affiancare nelle indagini da due amiche, Olivia, una giornalista che cura una rubrica di lettere del cuore, per la rivista Donne du du du, ma alla quale mai nessuno scrive e allora Olivia è costretta a scriverle lei le lettere che s’invia alla sua rubrica; l’altra amica è la seducente Cordelia, pasticciona e invadente bellissima donna che crea non pochi involontari intralci alle indagini. Personaggi che abbiamo incontrato nel precedente romanzo In punta di sangue, qui accompagnati da un gran numero di altri personaggi, che si muovono, come un caleidoscopio impazzito, tra funamboliche incursioni nell’aldilà, compulsive sessioni di shopping, assurdi sopralluoghi in posti altrettanto assurdi e pure un inaspettato matrimonio da organizzare.
Cordelia non avrebbe dimenticato tanto facilmente quella giornata in cui era stata rinchiusa in una cella della casa circondariale. L'unica cosa positiva di quel giorno era che non avrebbe dovuto cucinare. Quando l'avevano portata dentro stavano, per l'appunto, servendo il pranzo. Ebbe così il modo di constatare come il pollo arrosto fosse migliore di quello che prendeva al banco rosticceria del supermercato. Insieme a lei c'erano altre due donne, una piuttosto giovane, indossava calze a rete, una minigonna nera e un pellicciotto rosa da urlo. Aveva delle scarpe con il plateau e dei tacchi che erano alti quasi come lei. Cordelia, che pure non scendeva mai dai suoi trampoli, si chiese come facesse a camminarci…… L'altra donna era anziana e molto grossa, profonde rughe le solcavano il volto formando sopra il labbro superiore una specie di codice a barre. Lunghi capelli crespi color grigio topo, piuttosto diradati alla radice, le arrivavano fino a metà schiena. Indossava abiti sporchi e mandava un odore poco gradevole.
Insomma, il libro va letto,
meglio va gustato come un ottimo frizzante prosecco.
Mangiare anche qualche snack, altrimenti può girare la testa!