IL SEGNALIBRO DELL’ORSO Recensioni di narrativa e poesia, di autori noti e scrittori emergenti

Paolo Orsini • 15 dicembre 2023

L’ULTIMA ALCHIMIA

romanzo noir di SILVIA ALONSO

Non è facile classificare L’ultima alchimia di Silvia Alonso, perché l’autrice spazia con maestria e raffinatezza nei vari generi, il noir, il thriller, l’erotico. Se qualcosa accomuna i tre generi è l’assenza di volgarità o di banalità stereotipate. L’atmosfera ricreata è a volte ironica e divertente, altre tesa e intrigante, ma sempre ben ricreata come quella della Milano notturna e trasgressiva, popolata dalle "Regine della notte”, che hanno il ruolo delle dominatrici e che giocano con le torbide fantasie maschili. Questa componente fornisce un elemento di tensione e intrigo fondamentale per un romanzo noir.

Il primo capitolo immerge il lettore nell'ambiente bondage con tutti gli elementi classici. Una signora dominatrice, una bellissima giovane sottomessa, uno slave angelicato. Non manca tutto l'armamentario tipico del bondage (fruste, maschere, bende per gli occhi, lacci, catene) necessario per eseguire il rituale d'iniziazione, praticato con frasi in lingue sconosciute, riferimenti a sciamani indiani, danze profane, dolore provocato da cera bollente sulla pelle o cubetti di ghiaccio serrati tra i pugni. Tutto questo per arrivare all'atto sessuale finale che conclude il rito di iniziazione.

La protagonista Maddalena Santacroce (detta Maddy), una giovane ballerina di pole dance laureata in lettere, viene d’urgenza convocata dal Commissario Bellavista perché la sua migliore amica, Cristiana Carofiglio, praticante mistress, è la principale sospettata dell’uccisione di Mattia D'Angelo, un ex acrobata del Circo di Montecarlo, ritrovato morto per asfissia a causa della pratica del bondage durante un gioco erotico estremo, praticato nella trasgressiva discoteca milanese Infernum.

L'interrogatorio farà luce su molti aspetti torbidi della vita di Maddalena e dell'amica Cristiana. Soprattutto per le pratiche del bondage, come dice la protagonista: Abbiamo una religione fondata sul mito della sofferenza e quindi c'è chi sublima. Lei, essendo appunto Cristiana di nome e di fatto, esercitava la professione convinta che ci fosse un che di mistico. Qualcosa di intrinsecamente redentore, in cui vedeva una specie di missione. Insomma: pareva lo facesse cristianamente, se così si può dire.

Le spiccate doti di Maddalena di femme fatale le permettono di irretire completamente il Commissario Bellavista e l'interrogatorio ribalterà il ruolo, lei carnefice, lui vittima, così come è accaduto nella scena dell’interrogatorio di Sharon Stone in Basic Instinct. Quando Maddalena lascerà il commissariato penserà che: “Sembrava che io e Cristiana avessimo un alibi, molto debole e precario, ma per il momento poteva reggere”.

La storia è ambientata nella Milano notturna, dove le protagoniste sono le "Regine della notte", ballerine di pole dance e mistress per le quali gli uomini farebbero follie. Il commissario intuisce che l'omicidio potrebbe essere legato a una visione esoterica del mondo sadomaso, con abbondanza di forti emozioni fisiche e scariche adrenaliniche, tipiche delle pratiche di BDSM. Questo permette al romanzo di tenere il lettore inchiodato alla lettura fino alla fine, un misto di noir, thriller ed elementi erotici, con un'atmosfera di mistero e suspense. Non manca anche la satira elegante e pungente, soprattutto per l’umorismo che contraddistingue il personaggio Maddalena nei suoi innumerevoli dialoghi con il Commissario Bellavista, detto il bavoso, che non riesce ad allontanare i suoi incubi e le sue angosce, altro elemento importante per creare tensione e mistero nella storia.

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